ASSOCIAZIONE MEDICA
Il Punto su:
"Si muore sempre da soli anche se si è tra la folla"
Eppure vi sarete senza dubbio indignati anche voi nel vedere la scena in TV del povero musicista ROM colpito a morte dalla camorra. Sarà stato anche un cialtrone, un bugiardo, un mendicante, ma mentre moriva era solo un povero Cristo in croce, solo come Cristo sulla croce a pagare per le colpe di altri. A pagare per le colpe di una città oramai assuefatta alla violenza, talmente immersa nel sangue da non sentirne più l'odore, e i cui abitanti sono oramai incapaci di percepire la sofferenza che non sia la propria. Tutta una folla che era presente sul luogo del delitto si è dileguata in un attimo. Eppure non so dire se trovandomi anch'io sul luogo del delitto mi sarei comportato diversamente, o forse avrei avuto la stessa reazione degli altri. Il problema è che ragionare a mente fredda è facile, ed al di fuori della situazione di emergenza è assai facile pontificare ed essere moralisti. Credo che non sia neanche una questione di coraggio, il coraggio presuppone la possibilità di fare un ragionamento e di trarre delle conclusioni, che se negative possono incutere paura. Ma in certe situazioni non vi è il tempo di riflettere ed è l'istinto che viene fuori, e l'istinto spesso suggerisce solo di scappare. In certe situazioni avere un comportamento difforme dalla folla implica delle doti non comuni, una sorta di illuminazione che ti fa vedere quello che gli altri non riescono a vedere. Questa dote particolare, che in certi momenti alcuni individui riescono ad esprimere, è a mio avviso strettamente legata alla categoria del libero arbitrio, ed è certamente dote comune alla specie umana. Ma in certi momenti solo alcuni individui riescono ad esprimerla. Quando è tutto chiaro, tutto è alla luce del sole allora è facile prendere delle posizioni ed indignarsi per degli errori commessi, ma è della persona geniale capire quello che nessuno è in grado di percepire. Sicuramente avrete visto il film di Spielberg "the Schindler list". Io lo ritengo in ultima analisi un film sul libero arbitrio. Schindler è un imprenditore di successo, ricco, affascinante e a cui non mancano le belle donne. E' immerso nella vita della Germania nazista che dà per scontato che gli ebrei debbano "sparire" dalla vita del paese. Eppure, nonostante tutto, Schindler vede quello che nessuno è in grado di vedere, gli si illumina la mente e capisce quel che deve fare senza alcun dubbio. Questa sorta di illuminazione è resa molto bene da Spielberg attraverso l'immagine della piccola bimba ebrea che indossa un cappottino rosa che è l'unica cosa colorata del film, presa tra gli ingranaggi della follia nazista, e che solo Schindler è in grado di vedere. Schindler è in grado di capire, è in grado di vedere, come tutti d'altra parte, ma in quel momento solo lui lo fa. Spielberg ci fa capire che gli uomini sono liberi anche nei momenti estremi, ma solo pochi ne sanno approfittare. Quella mattina a Montesanto non c'è stato nessuno in grado di capire che un uomo stava morendo, nessuno ha avuto l'intuizione giusta per fermarsi, chinarsi ed aiutarlo. Fermarsi, chinarsi ed aiutare chi soffre sono gesti che pervadono profondamente la professione medica e sono convinto che il primo medico della storia sia stato qualcuno che "illuminato" ha visto per la prima volta un uomo soffrire sul ciglio della strada, e si è fermato, si è chinato e lo ha soccorso. Un abbraccio fraterno a voi tutti.
di Antonio Mura