Il batterio al centro dell’attenzione dei ricercatori americani della Johns Hopkins University  School of Medicine è l’ l'Aggregatibacter actinomycetemcomitans, causa di parodontopatie croniche, in grado di scatenare la risposta autoimmune, tipica dell’artrite reumatoide.

Lo studio, pubblicato su Science Translational  Medicine suggerisce la possibilità di nuove strategie per la prevenzione e il trattamento dell’artrite reumatoide. In particolare, il suo legame con l’artrite reumatoide sarebbe dato dalla capacità di indurre la produzione di proteine citrullinate, che attivando il sistema immunitario scatenerebbero la cascata di eventi che porta all’artrite reumatoide.

A questa ricerca hanno lavorato fianco a fianco esperti in microbiologia gengivale, in parodontopatie e in artrite reumatoide; lo scopo era quello di trovare un denominatore comune alle due condizioni. Un importante indizio in questo senso è stata la scoperta di ipercitrullinazione nei campioni periodontali, lo stesso processo che si verifica nelle articolazioni dei pazienti con artrite reumatoide. Tra i vari batteri associati alle parodontopatie, i ricercatori della Johns Hopkins hanno individuato come unico patogeno in grado di indurre ipercitrullinazione nei neutrofili l’A. actinomycetemcomitans. I neutrofili sono ricchi di peptidil arginina deaminasi (PAD), gli enzimi necessari per la citrullinizzazione; i neutrofili inoltre sono anche le cellule infiammatorie più abbondanti all’interno delle articolazioni e delle gengive dei pazienti con artrite reumatoide.

La citrullinazione è un processo naturale e fisiologico che rappresenta un modo per regolare la funzione delle proteine; nei soggetti affetti da artrite reumatoide tuttavia questo processo diventa troppo esuberante e provoca un accumulo patologico di proteine citrullinate. Questo a sua volta causa la produzione di anticorpi diretti contro queste stesse proteine, che determinano un attacco autoimmune contro i tessuti normali dei pazienti.

I ricercatori americani, dopo aver messo in luce questo meccanismo, hanno sviluppato un test che rivela la presenza di anticorpi anti A. actinomycetemcomitans. Sono andati quindi a ricercare la presenza di questi anticorpi su una banca di 196 campioni di siero di altrettanti pazienti con artrite reumatoide; 92 di questi campioni sono risultati positivi per infezione da A. actinomycetemcomitans; anche il 60% di un gruppo di pazienti con parodontopatia è risultato positivo per questi anticorpi (contro appena l’11% dei controlli). L’esposizione all’A. actinomycetemcomitans è infine risultata il principale determinante della produzione di anticorpi contro le proteine citrullinate nei pazienti con suscettibilità all’artrite reumatoide.